martedì 11 luglio 2017

La calda estate degli Happy Boys

Gli Happy Boys nel dicembre 1956
al Circolo della Stampa di Milano

Se il 2017 è stato l'anno di Monteverdi, il 2018 sarà quello di Mina quando cadranno i 60 anni del debutto della Tigre di Cremona. Quest'anno, però, cade anche un altro anniversario legato a quegli anni indimenticabili. Il 1957, infatti, fu l'anno della definitiva consacrazione internazionale degli “Happy Boys” di Nino Donzelli, che, dopo qualche mese, avrebbero lanciato quella sconosciuta ragazzina, timida, spilungona, ma dalla voce formidabile destinata a rivoluzionare la canzone italiana. In quella lunga estate del '57 si gettarono le basi per un periodo irripetibile nella storia musicale della nostra città: gli “Happy Boys”, costituiti da Donzelli nel 1949, partirono per quella infinita tournée in Turchia destinata a segnare la loro storia e quella della Tigre. A febbraio era uscito il loro primo disco, preceduto dai commenti lusinghieri della stampa, dopo la partecipazione fin dal 1954 al concorso “Bacchetta d'oro Pezziol”, la nota trasmissione radiofonica condotta da Nunzio Filogamovinta quell'anno da Henghel Gualdi, in cui erano giunti al secondo posto. Nell'ottobre del 1956 si era tenuta a Boario Terme un'altra manifestazione artistica che aveva avuto una larghissima risonanza: era stato eletto «il “Benny Goodman” italiano, quel clarinettista cioè che maggiormente si avvicina per stile e carattere al celebre solista americano (ed è risultato vincitore Henghel Gualdi) e la “reginetta del jazz”, quella cioè che, fra una decina di giovani, promettenti cantanti rivelasse le migliori doti. Ha vinto Wilma De Angelis che già aveva conquistato nel campo della musica leggera una vasta notorietà». «Si tratta insomma – aggiungeva il cronista de “La Provincia” - di una giovane dall'avvenire certo, destinata a salire i più alti gradini della notorietà. Wilma De Angelis sarà domani all'Odeon dove presenterà le più belle canzoni del suo repertorio; accanto a lei Nino Donzelli ed il suo complesso Happy Boys, che da quando è tornato all'Odeon, dopo mesi di assenza da Cremona, riscuote un successo sempre crescente ed entusiastico». Durante l'assenza da Cremona gli “Happy Boys” si erano esibiti nel dicembre 1956 anche al Veglione del Circolo della Stampa di Milano insieme a Maria Callas e Wilma de Angelis, dove erano stati notati dall'impresario italo-egiziano Davide Matalon, proprietario della Italdisc, e poi fondatore della Broadway, la prima casa discografica di Mina. Fu così che all'inizio del 1957 incisero il loro primo disco. Così lo racconta “La Provincia” in un articolo del 7 febbraio: «Il complesso “Happy Boys” diretto dal maestro Nino Donzelli ha inciso un microsolco che in questi giorni viene posto in vendita in tutta Italia. Si tratta di un gruppo di dieci celebri motivi americani, fra le più famose melodie che la musica da ballo abbia prodotto. Accanto a tre “Rock and Roll”, la danza del momento, vi è “Blue moon”, “Frenesy”, “Arcobaleno”, “Straniero fra gli angeli”, “Tutto sei tu”, “Jungle drums”, “Temptation”. E' motivo di compiacimento per i cremonesi questo disco al quale altri si aggiungeranno: è infatti la prima volta che un'orchestra cremonese di qualsiasi genere ha un così alto riconoscimento (non è da dimenticare che di molte migliaia di complessi orchestrali sono solo alcune decine quelli che possono vantare una produzione discografica) e la cosa non può passare inosservata. 
All'Ankara Palace nell'estate 1957
Per il complesso di Nino Donzelli questa è un'ambita soddisfazione che si aggiunge alle tante altre che gli 'Happy Boys' hanno saputo conquistarsi, ed una nuova prova di quanto il valore della formazione sia riconosciuto ed apprezzato. Dal punto di vista artistico le dieci incisioni sono tutte altrettanto pregevoli; incisioni commerciali nel senso che non seguono una determinata ortodossia, ma sono fatte per piacere al pubblico più vasto, aggiungono ai pregi di una valida esecuzione la fresca spontaneità e la ottima qualità degli arrangiamenti. Una novità davvero interessante, è data dal fatto dimostrato dalle incisioni, che gli 'Happy Boys' non dispongono di uno solo ma di due complessi che possono inserirsi uno nell'altro, o agire distintamente pur essendo ognuno di essi perfetto. Nino Donzelli ha infatti presentato la consueta grande formazione ed in quattro incisioni ha dato vita ad un sestetto che celebri esperienze ha reso classici: fisarmonica, vibrafono, chitarra, clarino, basso e batteria (si noti l'assenza del pianoforte) che danno vita ad alcune esecuzioni nelle quali le sonorità raggiungono effetti d'impensata efficacia. La formazione che ha inciso il disco era la seguente: Nino Donzelli pianoforte e fisarmonica, Giorgio Levi vibrafono, Luigi Ruggeri tromba, Mario Bertoni clarino, Lino Pavesi sax contralto, Valentino Giazzi trombone, Renzo Donzelli chitarra, Giacomo Masseroli contrabbasso, Guido Mombrini batteria».
I giochi erano ormai fatti e verso la fine della primavera del 1957 i “ragazzi felici” potevano partire per loro grande avventura musicale in Medioriente, scritturati dal loro manager Matalon.

Lasciamo ancora la parola al cronista de “La Provincia”, che, il 9 giugno, scrive: «Per la prima volta un complesso musicale cremonese è stato ingaggiato all'estero: il noto complesso 'Happy Boys' del maestro Nino Donzelli, che già si distinse per due anni nella gara della “Bacchetta d'oro Pezziol” e che partecipò ad alcune fra le più importanti serate di gala nelle maggiori città italiane, si è trasferito ora, con tutti i suoi componenti e l'attrezzatura, in Turchia. Meta del soggiorno è la città di Smirne, un'antichissima città che oggi offre al turista forestiero non soltanto l'incantevole aspetto dei suoi monumenti orientali e romani, ma anche alcuni tra i più noti 'Night Club' del Medio Oriente. Proprio il maggiore di questo ha voluto per tutta la stagione estiva che si protrarrà sino a fine ottobre, usufruire di un complesso italiano di musica leggera quanto mai qualificato: la scelta degli 'Happy Boys' è stata pertanto felice perchè i locali turchi sono oggi frequentati da un considerevole numero di turisti provenienti da ogni Paese. Gli 'Happy Boys', che si sono distinti per la magistrale interpretazione di un repertorio internazionale e che alle tipiche canzoni italiane uniscono l'esecuzione originale dei migliori brani di autori stranieri (ad un migliaio di 'pezzi' assomma il repertorio di questo complesso) sono così entrati decisamente nella scena internazionale ed il loro primo debutto avvenuto a Smirne il 2 giugno, è stato sottolineato favorevolmente da tutta la stampa locale. E' con vivo piacere che viene segnalata questa attività di un complesso cremonese di musica leggera: dopo i trionfi internazionali di alcuni valenti artisti (ancora oggi degnamente rappresentati da Aldo Protti e da Gianni Lazzari), ecco che anche nel campo della musica leggera i cremonesi si fanno onore: ed anche questo è un sintomo confortante della espansione dell'attività di Cremona nel mondo, sulle vie di quell'affermazione estera che già al tempo dell'esarcato di Ravenna proprio in Turchia è stata convalidata nel campo commerciale». Aldilà dell'enfasi retorica del cronista il viaggio in Turchia si trasforma in un vero successo.

Con Mina nel 1958
Accanto agli “Happy Boys” ad Ankara c'era anche un altro complesso cremonese, l'orchestra “Arlecchino”, con Mario Dalla Noce, Pietro Bobbi, Flaminio Corradi, Alfredo Sclavo e Fausto Coelli, che qualche tempo dopo avrebbe fondato con Mina “I solitari”. Il 28 luglio, “La Provincia” riporta un articolo di un giornalista turco, Cezmi Zallak: «Il giornale “Yeni Asir” di Smirne ha pubblicato il 10 corr. Il seguente articolo: “Smirne è da alcuni mesi testimone di una parata di magnifici complessi di musica leggera. Nella nostra città, negli anni scorsi, sono passate orchestre italiane, spagnole, tedesche e francesi la fama delle quali aveva superato da tempo i confini delle Nazioni di provenienza, ma mai era capitato a Smirne di ospitare contemporaneamente quattro orchestre una più rinomata dell'altra, una più brava dell'altra che lavorano in locali di prim'ordine. Nei due locali della Fiera Internazionale è tutta una festa: al Goi Casinò ci sono due orchestre, una italian e l'altra spagnola che lavorano in emulazione per conquistare il favore del pubblico; quella italiana soprattutto (la 'Capitol' di Roma che è uno dei più importanti complessi della capitale italiana e che si è distinta anche nel campo jazzistico aggiudicandosi recentemente un magnifico secondo posto nel 'Festival del jazz' per l'Italia meridionale) ha entusiasmato e la sua fama è andata ben oltre Smirne. Al 'Cubana' vi è un'altra famosa orchestra spagnola: riscuote gran successo ed è soprattutto inimitabile nell'esecuzione dei tanghi. Se tutto ciò è molto bello, è però giusto dire che ka nuova orchestra italiana del Kordon (il signorile hotel del Lungomare) ha superato tutti i complessi sopra citati. Si può anzi affermare che il complesso diretto dal maestro Nino Donzelli (un simpatico giovanotto che si alterna al pianoforte ed alla fisarmonica) ha ridato al Lungomare di Smirne quella vita e quell'animazione che più non si conoscevano da quando anni or sono venne chiuso il Club municipale. Il maestro Giorgio Levi alterna le due ammiratissime esecuzioni pianistiche con splendide applauditissime esibizioni lal vibrafono; e Renzo Donzelli è giustamente ritenuto il miglior 'chitarrista elettrico' che abbia lavorato sino ad ora in Turchia. Orchestra prettamente italiana, ha il grande pregio di saper dare al pubblico quello che i pubblico vuole; ci trasporta così in viaggi fantastici attraverso le meraviglie d'Italia,da Venezia a Napoli, e ci pare di sentire lo sciacquio del mare sotto una gondola o di vedere stagliarsi contro il cielo la sagoma inconfondibile del Vesuvio. E ci accompagna in questo viaggio la voce dolcissima di 'Micio' Masseroli, il più bravo cantante che Smirne abbia udito da molti anni a questa parte. Quando andate al 'Kordon' non dimenticate di pregarlo anzi insistete perchè vi canti 'Buongiorno tristezza'', la canzone che 'Micio' Masseroli ha fatto diventare il successo del momento: conoscerete nuovi palpiti e nuove sensazioni. Siamo in giorni di festa ed è giusto che tutti possano godere le dolci melodie, le supreme bellezze che sa esprimere il complesso 'Happy Boys' (al quale auguriamo una lunga e prosperosa permanenza nella nostra città) l'orchestra dei nostri sogni più belli».

Dopo Smirne è la volta di Ankara. «Da ormai sette mesi – scrive “La Provincia del 4 dicembre 1957 - una delle più famose orchestre italiane di musica leggera, quella degli 'Happy Boys' di Cremona diretti dal maestro Nino Donzelli e dal maestro Giorgio Levi, che fu rinomata nel concorso della 'Bacchetta d'oro Pezziol' nel 1956, sta mietendo ampi successi in Turchia dove rappresenta oggi 'l'orchestra nazionale' per tutte le grandi serate da ballo e le particolari manifestazioni di festa. Gli 'Happy Boys' dopo un soggiorno di sei mesi a Smirne, sono stati richiesti ed ingaggiati dal più grande albergo di Ankara, il famoso 'Ankara Palas' che è l'ambiente più scelto di tutto il paese. L'orchestra cremonese è diventata in pochi giorni, come apprendiamo dalla stampa locale, la 'sensazione del momento'. Tutti i giornali hanno parlato e parlano dei 'valentissimi e miracolosi suonatori italiani di musical eggera' e l'eco ha raggiunto persino il Palazzo dle Presidente della Repubblica: proprio l'altra sera infatti Cecil Bayard ha voluto presenziare ad una grande serata danzante e congratularsi con gli 'Happy Boys'. Nè quasi ogni sera mancano illustri personaggi all'Ankara Palas, dal Primo Ministro Menderes a ministri, a diplomatici, deputati, tutto il pubblico migliore della Turchia, insomma. Ciò non poteva non interessare la stampa perchè è la prima volta che si registra un fenomeno del genere; e gli 'Happy Boys' del resto hanno saputo corrispondere alal attesa ed alle esigenze musicali dell'aristocrazia turca con un repertorio incredibile di esecuzioni perfette. La testimonianza migliore di questo successo sarà data domenica prossima allorchè gli 'Happy Boys' si presenteranno ai microfoni di 'Radio Ankara' alle 10, contratto singolare perchè prevede esecuzioni di ogni genere di musica leggera e per un periodo indeterminato. La romantica canzone italiana o il nostalgico valzer viennese, la tipica musica hawaiana e la conturbante esecuzione di can-can modernissimi, languidi tango e melodiose 'beguine' formano il grande complesso del repertorio di questa orchestra che il più grande giornale di Ankara definiva domenica scorsa “la più calda e palpitante orchestra europea che mai abbia suonato in Turchia”».

Il 3 agosto 1958 è il primo concerto nel giardino d'estate all'Odeon dopo il ritorno dalla Turchia ma la svolta è il 23 settembre 1958 alla fiera di Rivarolo del Re. Qualche giorno prima, in un afoso pomeriggio di fine agosto, dopo aver assistito ad una loro esibizione al circolo Filodrammatici di Cremona si era presentata a casa dei due fratelli Donzelli una giovane ragazza che voleva dimostrare le sue doti vocali.  I ragazzi l'avevano accolta subito nel gruppo, che aveva già in programma varie serate nelle balere della zona per i giorni successivi. La prima esibizione di Mina con gli Happy Boys porta la data del 14 settembre 1958. Il luogo è Castelvetro Piacentino, frazione di Croce Santo Spirito in provincia di Piacenza. È domenica. Pezzo d’apertura “Be-bop-a-lula”. Il nome con cui viene presentata è Mina Georgi. Replica l’indomani, quando alla “Festa settembrina” è ospite d’onore Achille Togliani. Ma è la serata di martedì 23 settembre che tiene a battesimo la nascita di una nuova stella. Ecco la cronaca: «Lunedì sera (ma è sbagliato, si tratta di martedì 23 settembre, ndr.) nel grande padiglione eretto al centro del paese, si è presentato il complesso 'Happy Boys' diretto dal maestro Nino Donzelli: una formazione affiatatissima che con la briosità delle sue esecuzioni, la modernità del repertorio, la bravura di tutti gli elementi, ha conquistato il pubblico che, con scroscianti applausi, ha manifestato la sua approvazione e la sua ammirazione. L'attesa per il magnifico complesso del maestro Donzelli era grandissima; Rivarolo aveva ospitato più volte l'orchestra, ed aveva seguito con soddisfazione le sue affermazioni nel Vicino Oriente. Il complesso, in nuova formazione si è dimostrato anche superiore ad ogni più rosea aspettativa; è il migliore che si sia mai presentato a Rivarolo. Un vivo successo personale hanno riscosso i due cantanti degli 'Happy Boys', Giacomo Masseroli, che da anni fa meritatamente parte dell'orchestra e che è apparso anche migliorato in confronto alle volte precedenti, e la nuova recluta, la signorina Mina Georgi che è stata una vera e propria rivelazione. Intelligente, moderna, giovanissima, ha suscitato un entusiasmo travolgente. Ieri sera, attirate dagli echi del successo degli 'Happy Boys' e dai nomi di Flo Sandon's e Natalino Otto, ben 2500 persone si sono ammassate nel padiglione. E' stata una serata magnifica, indimenticabile, presentati dal titolare dell'organizzazione Motta, i due celebri cantanti sono stati accolti da un'ovazione che voleva dimostrare la calda simpatia dei loro ascoltatori. Flo Sandon's e Natalino Otto hanno compreso l'atmosfera che li circondava ed hanno ricompensato il pubblico dando il meglio di loro stessi,della loro personalissima, magnifica arte. Ed artisti di classe altissima quali sono hanno saputo offrire interpretazioni stupende: i due artisti si sono confermati per quello che sono. I due più eletti, più sensibili interpreti italiani di canzoni». Mina aveva cantato “You are my destiny” e “Buonasera signorina”. Qualche anno dopo, nel 2011, ricordò su “Vanity Fair” quella serata: “Ho un dolcissimo ricordo di Flo Sandon’s che ho visto la primissima volta che sono salita su un palco. Lei e il marito, il grande Natalino Otto, erano le star della serata. Io, sconosciutissima, cantavo con un gruppo cremonese, per la prima volta, appunto. Eravamo in una classica balera lombarda. Alla fine ricordo che mi dissero: “Lei farà strada”. La prima cosa che mi stupì fu il fatto che mi dessero del lei e poi pensai: "...Questi due ..son matti…"”

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